Il provvedimento di confisca ai sensi della legge n. 575 del 1975, art. 2-ter, comma 3, è suscettibile di revoca ex tunc a norma della legge n. 1423 del 1956, art. 7, comma 2, solo in presenza di fatti ignoti al momento della decisione o totalmente pretermessi, tali da dimostrare che la situazione posta a base della pronuncia risulti diversa da quella effettiva. L'istituto della revoca, analogo a quello della revisione, è funzionale all'esame di elementi non conosciuti o pretermessi all'atto della decisione, non già al riesame di un quadro sintomatico/indiziario di pericolosità già valutato. Pertanto, il giudice del procedimento di prevenzione è autorizzato, in piena indipendenza, ad utilizzare gli elementi costituiti dai precedenti e dalle pendenze giudiziarie del proposto, sempre che i relativi fatti, ivi compresi quelli che abbiano dato luogo a pronuncia assolutoria, siano sottoposti a nuova valutazione indicando le ragioni per le quali siano ritenuti sintomatici di attuale pericolosità, in ragione dell'autonomia del procedimento di prevenzione rispetto a quello penale. La valutazione di pericolosità sociale nel giudizio di prevenzione è a carattere squisitamente ed essenzialmente sintomatico, potendo basarsi su qualsiasi elemento indiziario certo e idoneo a giustificare il libero convincimento del giudice.