Tribunale Amministrativo Regionale Toscana - Firenze sentenza n. 609 del 2014

ECLI:IT:TARTOS:2014:609SENT

Massima

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Il mancato rinnovo di una concessione amministrativa alla sua naturale scadenza, in assenza di elementi di illegittimità dell'azione amministrativa, non comporta il diritto del concessionario uscente al risarcimento del danno né all'indennizzo. L'Amministrazione, nel rispetto dei principi di logicità, proporzionalità ed economicità, può legittimamente decidere di non rinnovare il rapporto concessorio alla sua naturale conclusione, rientrando così in possesso del bene, senza che ciò integri gli estremi di una revoca illegittima. Pertanto, il concessionario non può pretendere il risarcimento del danno emergente e del lucro cessante, né l'indennizzo previsto per i casi di revoca, non essendo applicabili le relative disposizioni normative alla fattispecie del mancato rinnovo. L'Amministrazione, nell'esercizio della sua discrezionalità, può legittimamente decidere di non rinnovare il rapporto concessorio alla sua naturale scadenza, senza che ciò comporti alcun obbligo risarcitorio o indennitario a suo carico.

Sentenza completa

N. 00318/2011
REG.RIC.

N. 00609/2014 REG.PROV.COLL.

N. 00318/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 318 del 2011, proposto da:
S.R.L. Follonica Cave e Miniere, rappresentata e difesa dall'avv. Daniela Bovetti, con domicilio eletto presso Roberto Righi in Firenze, via Lamarmora 14;

contro

Comune di Scarlino-Gestione complesso agricolo forestale regionale “Bandite di Scarlino” in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avv. Valerio Menaldi, Tommaso D'Onza, con domicilio eletto presso - Studio Mariani Menaldi & Ass. in Firenze, via La Marmora 53;
Comune di Follonica, in persona del Sindaco pro tempore, non costituito in giudizio;

per l'accertament…

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