Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5047 del 6 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:5047PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il riconoscimento della continuazione tra il reato associativo di cui all'art. 416-bis c.p. e i reati-fine commessi dal partecipe nell'ambito dell'associazione mafiosa richiede la verifica della sussistenza di concreti indicatori, quali l'omogeneità delle violazioni e del bene protetto, la contiguità spazio-temporale, le singole causali, le modalità della condotta, la sistematicità e le abitudini programmate di vita, nonché l'accertamento che, al momento della commissione del primo reato, i successivi fossero stati programmati almeno nelle loro linee essenziali. Non è sufficiente la mera appartenenza dell'agente all'associazione criminale e la finalizzazione dei singoli reati al perseguimento degli scopi del sodalizio, essendo necessario che i reati-fine siano stati concepiti ed eseguiti nell'ambito di un unitario programma criminoso deliberato per il conseguimento di un determinato fine. Pertanto, il riconoscimento della continuazione è escluso quando i reati, pur rientrando nell'ambito delle attività della compagine criminale e finalizzati al suo rafforzamento, non erano programmabili ab origine, essendo legati a circostanze ed eventi contingenti e occasionali o, comunque, non immaginabili al momento iniziale dell'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi F. - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 21/02/2019 della CORTE ASSISE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. CAPPUCCIO DANIELE;
lette le conclusioni del PG, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 21 febbraio 2019 la Corte di assise di appello di Palermo ha riconosciuto, in parziale accoglimento dell'istanza presentata nell'interesse di (OMISSIS), la continuazione, in executivis, tra i …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.