Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43413 del 15 novembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:43413PEN

Massima

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Il riconoscimento della continuazione tra il reato di partecipazione ad associazione mafiosa e i reati-fine commessi dal partecipe successivamente all'adesione al sodalizio criminoso richiede la prova che, al momento dell'ingresso nell'associazione, tali reati-fine fossero già programmati nelle loro linee essenziali. Non è sufficiente dimostrare la mera appartenenza dell'imputato all'associazione e la sua posizione di rilievo all'interno della stessa, né la generica previsione di una serie indeterminata di reati-fine rientranti nel programma criminoso dell'organizzazione. È necessario accertare la specifica programmazione, almeno nelle sue linee fondamentali, dei singoli reati-fine contestati, in modo da poter ritenere che essi fossero già presenti nella mente del reo al momento dell'adesione all'associazione. Il mero nesso funzionale tra il reato associativo e i reati-fine, così come la contiguità spazio-temporale e l'omogeneità delle violazioni, non sono di per sé sufficienti a giustificare il riconoscimento della continuazione, essendo altresì necessario che i successivi reati non siano il frutto di una determinazione estemporanea, ma siano riconducibili ad un unitario disegno criminoso programmato fin dall'origine.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17/01/2022 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIACOMO ROCCHI;
lette le conclusioni del PG Dott. Marinelli Felicetta, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, la Corte di appello di Napoli, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava l'istanza di (OMISSIS) di riconoscimento della continuazione tra i reati giudicati co…

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