Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 22816 del 3 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:22816PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti può essere configurato quando vi sia la prova della costituzione di una societas con programma aperto e indefinito, desumibile da elementi probatori quali: le indagini svolte dalle forze dell'ordine nell'ambiente dei consumatori; l'arresto in flagranza di uno degli associati durante il trasporto di ingenti quantitativi di droga; la disponibilità di un appartamento utilizzato per il traffico e la frequentazione assidua di giovani presso di esso; il rinvenimento di denaro, appunti e strumenti riconducibili all'attività di spaccio; le dichiarazioni di terzi che abbiano ricevuto confidenze dagli associati; le intercettazioni telefoniche che diano conto del traffico di droga e della percezione di ingenti guadagni. Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono integrare la prova della sussistenza dell'elemento oggettivo e soggettivo della partecipazione all'associazione criminale, anche in assenza di una prova diretta della condotta di ciascun associato nei singoli episodi di spaccio. La configurabilità del reato associativo non è esclusa dalla circostanza che le condotte dei singoli possano essere qualificate come concorso nel reato continuato di traffico di stupefacenti, atteso che l'associazione si caratterizza per la presenza di un programma criminoso aperto e indefinito, distinto dai singoli reati-fine. Il trattamento sanzionatorio previsto per il reato associativo non può essere ritenuto costituzionalmente illegittimo per l'indifferenziata applicazione a tutte le associazioni finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti, a prescindere dalla tipologia di droga trattata, in quanto tale scelta legislativa rientra nell'ampia discrezionalità del Parlamento nella determinazione delle fattispecie criminose e delle relative sanzioni. Inoltre, l'assenza del riconoscimento della circostanza attenuante del fatto di lieve entità può essere adeguatamente motivata sulla base della rilevante quantità di droga detenuta e delle modalità dell'azione criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. GALBIATI Ruggero - Consigliere

Dott. ROMIS Vincenzo - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. MA. N. IL (OMESSO);

2) DU. PA. N. IL (OMESSO);

3) P. A. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 10/05/2004 CORTE APPELLO di PERUGIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. GALBIATI RUGGERO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MONTAGNA Alfredo, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.

FATTO E DIRITTO

1. Il Tribunale di Perugia, con sentenza in data …

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