Consiglio di Stato sentenza n. 3835 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:3835SENT

Massima

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Il condono edilizio si intende rilasciato per silenzio-assenso, ai sensi dell'art. 39, comma 4, della legge n. 724/1994, qualora la relativa domanda sia completa di tutti i necessari allegati e l'amministrazione comunale non abbia adottato un provvedimento espresso di diniego entro il termine di un anno dall'entrata in vigore della legge, indipendentemente da eventuali atti interlocutori posti in essere nelle more dall'ente locale. La successiva presentazione di una denuncia di inizio attività (DIA) per la demolizione e ricostruzione del manufatto già oggetto di condono è legittima, in quanto il condono edilizio, una volta formatosi per silenzio-assenso, sana ab origine l'abuso e legittima gli interventi edilizi successivi, anche se comportanti un incremento volumetrico, purché nel rispetto dei limiti dimensionali previsti dagli strumenti urbanistici. L'amministrazione comunale non è tenuta a inibire l'esecuzione della DIA, in assenza di elementi concreti e palesi che possano indurre a ritenere fallace la documentazione presentata a corredo della stessa, considerata la difficoltà di accertare con precisione l'esatta altezza del manufatto preesistente e di quello ricostruito, specie quando la differenza sia di poche decine di centimetri. Le garanzie procedimentali sono rispettate con la comunicazione di avvio del procedimento, che consente agli interessati di partecipare al procedimento volto a verificare la legittimità delle istanze di sanatoria.

Sentenza completa

Pubblicato il 01/08/2017

N. 03835/2017REG.PROV.COLL.

N. 02610/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2610 del 2010, proposto da Loriano Cecconi ed ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), n. 13;

contro

Comune di Carmignano, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio legale Lessona in Roma, corso ((omissis)) II, n. 18;

nei confronti di

((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, piazza Cavour, n. 17;

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