Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13288 del 30 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:13288PEN

Massima

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Il diritto di cronaca e di critica, quale espressione della libertà di manifestazione del pensiero, può legittimare la divulgazione di notizie e opinioni relative a fatti di interesse pubblico, anche se potenzialmente lesive della reputazione altrui, purché siano rispettati i limiti della continenza formale e della verità sostanziale dei fatti esposti. Pertanto, il giudice può ritenere non punibile la condotta di chi abbia divulgato notizie e opinioni di pubblico interesse, anche se controverse o polemiche, qualora accerti che esse corrispondano al vero e siano state esternate nell'esercizio del diritto di cronaca e di critica, senza eccedere i suddetti limiti. In tale ipotesi, il giudice deve rimettere la valutazione della rilevanza penale della condotta all'organo dell'accusa, non potendo egli stesso anticipare il giudizio di merito sulla punibilità, in quanto ciò travalicherebbe il limite del controllo di legittimità sulla pronuncia di non luogo a procedere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. MA. FE. AN. N. IL (OMESSO);

2) CA. NI. N. IL (OMESSO) C/;

3) DE. SI. AL. OR. N. IL (OMESSO) C/;

4) GE. FR. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 1491/2009 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di AVELLINO, del 07/07/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA Mario;

sentite le conclusioni del PG Dott. IZZO G., di rigetto;

Udito il difensore Avv. IACOBE…

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