Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28673 del 21 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:28673PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere di cui all'art. 416 c.p. richiede la prova di una struttura organizzativa stabile, con una pluralità di soggetti che si accordano per commettere una serie indeterminata di delitti, ciascuno con un ruolo definito e consapevole di contribuire al programma criminoso comune. La mera occasionalità e sporadicità dei contatti tra gli imputati, anche se finalizzati alla commissione di singoli reati, non è sufficiente a integrare gli elementi costitutivi del reato associativo, che deve essere accertato sulla base di elementi oggettivi e soggettivi inequivoci. La responsabilità penale per il delitto di associazione per delinquere non può fondarsi esclusivamente sulla continuità e serialità dei reati-fine, ma richiede la prova di una stabile organizzazione e di un vincolo associativo consapevolmente assunto da ciascun partecipe. Inoltre, il giudice, nel determinare la pena, deve tenere conto dei criteri di cui all'art. 133 c.p., interpretati alla luce del principio costituzionale della finalità rieducativa della pena, valutando la gravità del fatto, la personalità dell'imputato e la sua condotta contemporanea al reato. La qualificazione giuridica di un fatto come ricettazione, piuttosto che furto, richiede la prova che l'imputato abbia ricevuto la refurtiva consapevole della sua provenienza illecita, senza che il mero possesso della cosa sia di per sé sufficiente a integrare tale reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CASUCCI Giulia - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. MA. N. IL (OMESSO);

2) C. M. N. IL (OMESSO);

3) FA. GI. N. IL (OMESSO);

4) FA. AG. N. IL (OMESSO);

5) C. F. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 657/2009 CORTE APPELLO di PALERMO, del 13/05/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/07/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIANO…

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