Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 210 del 3 gennaio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:210PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente in atti pubblici di aver svolto "missioni" e attività istituzionali del proprio ufficio, in realtà non avvenute, al fine di conseguire indebitamente indennità di viaggio, albergo, pasti, diaria, servizio esterno e straordinario, commette il reato di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, ai sensi dell'art. 479 c.p., in relazione all'art. 476 c.p., nonché il reato di truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione, ai sensi degli artt. 640, comma 2, n. 1, e 81, comma 2, c.p. La situazione di sudditanza gerarchica rispetto al superiore che ha impartito l'ordine illegittimo non elide la rilevanza penale della condotta, ma può giustificare l'applicazione delle attenuanti generiche. Il dolo del peculato può essere desunto dalla prova della falsificazione dei fogli di viaggio, in quanto dimostrativa della consapevolezza dell'imputato dell'illecito utilizzo dell'autovettura di servizio per esigenze personali del proprio superiore. La motivazione rafforzata richiesta per la riforma di una sentenza assolutoria di primo grado è soddisfatta quando la Corte di appello confuta specificamente i più rilevanti argomenti della motivazione della prima sentenza, dando conto delle ragioni della relativa incompletezza o incoerenza, tali da giustificare la riforma del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

In nome del Popolo Italiano

LA CORTE SUPREMA

CASSAZIONI:

SESTA SEZIONE: PENALE

Composta da

Dott. RICCIARELLI Massimo - Presidente

Dott. ROSATI Martino - Relatore

Dott. VIGNA Maria Sabina - Relatore

Dott. SILVESTRI Pietro - Relatore

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Relatore ­

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Mo.Ra., nato a Omissis il Omissis;
avverso la sentenza del 20 dicembre 2022 emessa dalla Corte di appello di Genova;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Fabrizio D'Arcangelo;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Roberto Aniello, che ha chiesto il rigetto del ricorso, riqualificando i fatti di cui al capo e) come violazione dell'art. 479 cod. pen., in relazione all'art. 476 cod. pen., con consegu…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.