Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La conferenza di servizi, pur essendo un atto di natura endoprocedimentale, è immediatamente impugnabile quando è idonea a produrre un definitivo arresto procedimentale, incidendo in modo definitivo sulla sfera giuridica del destinatario. Ciò vale in particolare per gli atti che negano al titolare di un interesse legittimo pretensivo la conclusione del procedimento amministrativo avviato su sua istanza, precludendogli così di ottenere il provvedimento finale richiesto. Tuttavia, per le istanze di realizzazione di impianti eolici presentate prima dell'entrata in vigore del regolamento regionale n. 16/2006, per le quali alla data di entrata in vigore della legge regionale n. 31/2008 non risultavano ancora formalmente concluse le relative conferenze di servizi, non trovano applicazione le nuove disposizioni introdotte da tale legge regionale, in quanto la stessa prevede una specifica disciplina transitoria derogatoria al principio tempus regit actum. Pertanto, in tali casi, non è legittima la richiesta di adempiere a nuovi obblighi, come il pagamento di oneri di monitoraggio rideterminati da una successiva delibera regionale, in quanto ciò violerebbe il principio di predeterminatezza sancito dalla legge. Al contrario, è legittima la richiesta di confermare la validità della valutazione di impatto ambientale (VIA) già rilasciata, atteso che la stessa ha efficacia temporanea, come espressamente previsto dalla legge regionale, e pertanto necessita di una conferma prima dell'inizio dei lavori, onde evitare che questi vengano avviati in assenza di un necessario presupposto.