Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12363 del 28 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:12363PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando la richiesta di una somma di denaro, accompagnata da minacce e atti intimidatori, impedisce qualsiasi possibilità di riconoscere in capo all'imputato la convinzione di agire per esercitare un proprio diritto, anche se preteso, azionabile davanti al giudice. La sproporzione tra le ragioni dell'ipotetico diritto e l'intensità e gravità della condotta violenta e minatoria rende ingiusta la pretesa, imponendo di qualificare il fatto come estorsivo. Il perfezionamento del reato di estorsione avviene con la consegna del denaro richiesto, a prescindere dalla successiva "tracciabilità" delle banconote o dall'eventuale controllo esercitato dalle forze di polizia. Il reato di estorsione si configura, dunque, quando la richiesta di denaro, accompagnata da minacce e atti intimidatori, impedisce qualsiasi possibilità di riconoscere nell'imputato la convinzione di agire per esercitare un proprio diritto, anche se preteso, e la sproporzione tra le ragioni dell'ipotetico diritto e l'intensità della condotta violenta rende ingiusta la pretesa, imponendo la qualificazione del fatto come estorsivo. Il perfezionamento del reato avviene con la consegna del denaro, a prescindere dalla successiva "tracciabilità" delle banconote o dal controllo delle forze di polizia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LO. GI. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3693/2008 CORTE APPELLO di PALERMO, del 24/09/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/03/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALBERTO MACCHIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Delehaye E., che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza del 24 settembre 2009,la Corte di appello di Palermo ha, per quel che qui in…

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