Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27000 del 11 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:27000PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, impartisce ordini arbitrari e abusivi ai detenuti, sottoponendoli a perquisizioni e violenze non giustificate, e che successivamente redige falsi rapporti per occultare tali condotte, commette i reati di minaccia grave, violenza privata e falso ideologico in atto pubblico. Tali condotte, caratterizzate dall'abuso della qualità di pubblico ufficiale e dalla finalità di sottomettere il detenuto alla propria volontà, violano i doveri di imparzialità, correttezza e rispetto della dignità umana che incombono sul personale penitenziario nell'esecuzione della pena detentiva. Il giudice, nel valutare la credibilità della vittima detenuta, deve tenere conto del contesto carcerario e delle peculiari condizioni di soggezione e vulnerabilità in cui essa si trova, senza attribuire automaticamente rilievo al suo eventuale pregresso comportamento o alla sua condizione di detenuto. Tuttavia, ai fini della responsabilità penale dell'agente pubblico, è necessario un nesso causale accertato tra la sua condotta violenta e le lesioni effettivamente subite dal detenuto, non essendo sufficiente la mera attribuzione di tali lesioni da parte della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SC. BR., N. IL (OMESSO);

EC. FE., N. IL (OMESSO);

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA avverso SENTENZA del 23/02/2006 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. ROTELLA MARIO;

udite le conclusioni di inammissibilita' del S.P.G., dr. Monetti Vito;

udito il difensore, Avv. (Ndr: testo orig…

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