Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48554 del 28 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:48554PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della credibilità e attendibilità della persona offesa e dei testimoni, anche in assenza di riscontri individualizzanti, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale deve motivare in modo adeguato le ragioni per cui ritiene affidabile il racconto della vittima, tenendo conto degli elementi di riscontro oggettivi, come referti medici e deposizioni di testimoni oculari. Inoltre, la mancata concordanza tra le dichiarazioni di alcuni testimoni non comporta necessariamente l'inattendibilità della persona offesa, essendo sufficiente che il giudice dia conto delle ragioni per cui ritiene credibile il suo racconto. Il giudice di legittimità non può sindacare tale valutazione se adeguatamente motivata, salvo che non risulti manifestamente illogica o viziata da errori di diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMESSO), N. IL (OMESSO);

2) (OMESSO), N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1280/2008 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 27/04/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/10/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Monetti Vito, che ha concluso per l'inammissibilita';

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