Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32649 del 26 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:32649PEN

Massima

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Il mero rilievo di illegittimità degli atti amministrativi non è di per sé sufficiente a configurare il reato di abuso d'ufficio, essendo necessario che l'agente pubblico abbia agito in assenza di un effettivo e non strumentale fine di perseguimento dell'interesse pubblico legittimamente affidatogli dall'ordinamento. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, occorre una specifica motivazione in ordine alla relazione tra il danno del privato e l'interesse pubblico complessivo, valutato anche alla luce delle decisioni del giudice amministrativo che abbiano riconosciuto la sussistenza di un legittimo interesse pubblico sotteso agli atti impugnati. La mera illegittimità formale degli atti non è di per sé significativa della configurazione del reato, essendo necessario accertare l'assenza di un effettivo e non strumentale fine di perseguimento dell'interesse pubblico, idoneo ad escludere la sussistenza del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. VERGA Giovann - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

COMUNE DI SPERLONGA;

avverso l'ordinanza n. 38/2012 TRIB. LIBERTA' di LATINA, del 09/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto l'annullamento con rinvio;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) che chiede l'accoglimento del ricorso, con annullamento senza rinvio del provvedimento imp…

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