Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 1832 del 2011

ECLI:IT:TARLAZ:2011:1832SENT

Massima

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Il ricorso amministrativo diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse quando l'atto impugnato sia stato integralmente sostituito da un nuovo provvedimento, in quanto il ricorrente non ha più alcun interesse concreto ed attuale all'annullamento dell'atto originariamente impugnato. In tali casi, il giudice amministrativo non può che dichiarare l'improcedibilità del gravame, compensando le spese di giudizio tra le parti in ragione dei giusti motivi che hanno determinato la sopravvenuta carenza di interesse. Il principio di diritto affermato mira a garantire l'effettività della tutela giurisdizionale, evitando che il ricorrente possa ottenere l'annullamento di un atto ormai privo di rilevanza giuridica, in ossequio ai canoni di economia processuale e di ragionevole durata del processo. La declaratoria di improcedibilità, inoltre, non pregiudica la possibilità per il ricorrente di impugnare il nuovo provvedimento, ove ne ravvisi i presupposti.

Sentenza completa

N. 10433/1999
REG.RIC.

N. 01832/2011 REG.PROV.COLL.

N. 10433/1999 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10433 del 1999, proposto da:
((omissis)) e Azienda Agricola Ponte Alto di ((omissis)), in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentati e difesi dagli avv. ((omissis)) e ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Roma, via di Villa Grazioli, 5;

contro

- Azienda di Stato Interventi nel Mercato Agricolo – AIMA (ora AGEA), in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall’Avvocatura dello Stato presso la sede della quale è elettivamente domiciliata in via dei Portoghesi 12;
- Ministero delle Politiche Agricole, Alimen…

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