Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4396 del 27 gennaio 1992

ECLI:IT:CASS:1992:4396PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di giudizio abbreviato, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 363 del 1991, che ha dichiarato l`incostituzionalita` dell`art. 443, comma 2, cod. proc. pen., e` divenuta appellabile dall`imputato anche la sentenza emessa in tale giudizio che condanni ad una pena che comunque non deve essere eseguita. La decisione della Corte Costituzionale, peraltro, spiega efficacia anche nel caso in cui sia intervenuta dopo la pronuncia della sentenza da parte del G.i.p. e dopo la proposizione dell`impugnazione (ricorso per Cassazione) avverso la medesima, in quanto la dichiarazione di illegittimita` costituzionale ha efficacia invalidante e non abrogativa, producendo conseguenze simili a quelle dell`annullamento, e, dunque, esplica i suoi effetti, entro certi limiti, anche retroattivamente nei confronti di fatti o di rapporti instaurati nel periodo in cui la norma incostituzionale era vigente, con esclusione delle situazioni giuridiche consolidate, come tali non suscettibili di essere rimosse o modificate (c.d. "rapporti esauriti"). (Sulla scorta del principio di cui in massima la Cassazione ha ritenuto convertito in appello il ricorso per Cassazione proposto anteriormente alla sentenza della Corte Costituzionale surricordata, osservando che il principio di conversione, recepito nell`art. 586, comma 5, cod. proc. pen. per le ipotesi di erronea indicazione del mezzo di impugnazione, deve essere a maggior ragione seguito allorquando l`inidoneita` del mezzo proposto deriva dal sopravvenire di una nuova disciplina normativa). (V. C. Cost. 23 luglio 1991, n. 363).

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