Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17359 del 19 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:17359PEN

Massima

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Il reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri, previsto dall'art. 495 c.p., si configura quando le dichiarazioni rese dall'agente, anche se non destinate a essere riprodotte in un atto pubblico, siano comunque idonee a incidere sulla formazione di un atto pubblico, come un verbale o un'annotazione di servizio redatti a seguito di un controllo di polizia. Ciò in quanto il disvalore della condotta è incentrato sulla falsa "attestazione" di qualità personali, anche se non destinate a essere documentate in un atto pubblico vero e proprio. Pertanto, il reato sussiste anche quando il soggetto, pur essendo in possesso di documenti identificativi, si attribuisca falsamente una qualifica particolare, come l'appartenenza a un'agenzia di intelligence, che richiede ulteriori accertamenti da parte del pubblico ufficiale. Il reato di cui all'art. 495 c.p. si distingue da quello di false dichiarazioni sulla propria identità (art. 496 c.p.) in quanto il disvalore è incentrato sulla condotta di "attestazione falsa", destinata a incidere sulla formazione di un atto pubblico, a prescindere dal successivo accertamento della falsità. Il Tribunale del Riesame ha il potere-dovere di integrare la motivazione del provvedimento genetico, salvo i casi di motivazione mancante o apparente, al fine di colmare eventuali carenze o insufficienze argomentative, come nel caso in cui la motivazione del giudice di prima istanza si sia limitata a richiamare la sola spregiudicatezza della condotta degli indagati, senza una autonoma valutazione delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 01/10/2018 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BRANCACCIO MATILDE;
sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa PICARDI ANTONIETTA per il rigetto udito il difensore presente che si riporta ai motivi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, datato 1.10.2018, il Tribunale del Riesame di Roma ha confermato l'ordinanza …

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