Cassazione penale Sez. I sentenza n. 46717 del 21 dicembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:46717PEN

Massima

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La custodia cautelare in carcere può essere retrodata ai sensi dell'art. 297 comma 3 c.p.p. quando gli elementi giustificativi della seconda ordinanza cautelare siano desumibili dagli atti al momento dell'emissione della prima ordinanza, anche in assenza di connessione tra i reati contestati, purché la separazione dei procedimenti sia il frutto di una scelta del pubblico ministero e non dipenda da una diversa estensione territoriale delle indagini o da altri fattori oggettivi. Tuttavia, la mera esistenza della notizia di reato o il fatto che la seconda ordinanza si fondi su elementi probatori già presenti nella prima non sono sufficienti a integrare il requisito della desumibilità, essendo necessario che gli elementi rilevanti ai fini dell'adozione della misura cautelare fossero già palesemente emergenti dagli atti al momento dell'emissione del primo provvedimento restrittivo. Inoltre, l'onere di provare la sussistenza di tali presupposti grava sulla parte che intende avvalersi dell'istituto della retrodatazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Palermo in data 6/4/2021;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RENOLDI Carlo;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale PICARDI Antonietta, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata;
uditi, per l'indagato, l'avv. (OMISSIS), il quale ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

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