Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25967 del 3 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:25967PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la legittimità di un provvedimento cautelare personale, non può sostituire la propria valutazione dei fatti a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la violazione di specifiche norme di legge o la manifesta illogicità della motivazione, senza poter intervenire nella ricostruzione dei fatti o nella valutazione dell'attendibilità delle fonti e della rilevanza dei dati probatori. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, deve dare adeguata motivazione, che risulti coerente, esaustiva e priva di vizi logici, tenendo conto delle concrete modalità esecutive del fatto, della pericolosità dell'indagato e della sua personalità, anche desumibile dai precedenti penali e dai carichi pendenti, senza che il giudice di legittimità possa sindacare tale valutazione se non in presenza di specifici vizi di legittimità. Inoltre, il giudice di merito non è tenuto a motivare espressamente sul rigetto di una richiesta di applicazione di una misura cautelare meno afflittiva, quando la complessiva struttura argomentativa del provvedimento renda evidente l'insufficienza di ogni misura diversa dalla custodia cautelare in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. LANNA ((omissis)) - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Mu.Sa. nato a C. il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 19/02/2024 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA
udita la relazione svolta dal Consigliere ((omissis)) LANNA;
letta la requisitoria del Sostituto Procuratore generale GIANLUIGI PRATOLA, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale di Catania ha rigettato l'appello ex art. 310 cod. proc. pen., che era stato presentato nell'interesse di Mu.Sa., avverso l'ordinanza del 29/09/2023 del Giudice per le indagini prelimina…

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