Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37280 del 19 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:37280PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, anche se contestato in concorso con il reato di spaccio, comporta l'applicazione obbligatoria della custodia cautelare in carcere, salvo che risultino acquisiti elementi dimostrativi dell'insussistenza di esigenze cautelari, le quali non possono essere escluse sulla base di una mera revisione del materiale indiziario già ampiamente scrutinato dal giudice di merito, la cui valutazione è incensurabile in sede di legittimità se immune da vizi logici e contraddizioni. La gravità del quadro indiziario, desumibile dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, dalle captazioni ambientali, dall'osservazione diretta e dalle intercettazioni telefoniche, costituisce presupposto sufficiente per l'applicazione della misura cautelare più afflittiva, in assenza di elementi che dimostrino l'insussistenza delle esigenze cautelari, la cui motivazione non richiede un'analitica confutazione di ogni possibile misura meno grave.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GI. GI. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 145/2010 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 02/02/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VITO SCALERA';

Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto dott. CEDRANGOLO Oscar che chiede dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Gi. Gi. , recidivo reiterato specifico infraquinquennale, ricorre tra…

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