Cassazione penale Sez. III sentenza n. 39209 del 29 agosto 2018

ECLI:IT:CASS:2018:39209PEN

Massima

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Il direttore dei lavori che redige un certificato di ultimazione dei lavori attestando la conformità di un manufatto abusivo al permesso di costruire, nonostante la totale difformità e la realizzazione ancora in corso, commette il reato di falso ideologico in atto pubblico di cui all'art. 481 c.p. La responsabilità del direttore dei lavori permane anche quando le difformità accertate riguardano la sola destinazione d'uso dell'immobile, in quanto l'esecuzione di opere consistenti, come la realizzazione di tramezzi, impianti e servizi igienici, necessariamente effettuate nella fase iniziale dei lavori, esclude l'assenza di responsabilità per il falso ideologico. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione sulla motivazione è limitato alla verifica della congruità e coerenza dell'apparato argomentativo, senza potersi risolvere in una diversa lettura degli elementi di fatto o nell'autonoma scelta di nuovi criteri di giudizio. L'inammissibilità del ricorso per cassazione preclude la possibilità di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità ai sensi dell'art. 129 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. GALTERIO Donatel - Rel. Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza in data 26.4.2016 della Corte di Appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott.ssa ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa ((omissis)), che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 26.4.2016 la Corte di Appello di Napoli ha confermato, per quan…

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