La variante urbanistica che modifica la destinazione di un'area naturale montana oltre i 1.600 m s.l.m. per consentire la realizzazione di un nuovo insediamento turistico deve essere adottata nel rispetto del procedimento previsto dalla legge, con il coinvolgimento della Commissione provinciale competente in materia di tutela del paesaggio e dello sviluppo del territorio, la quale deve poter esprimere il proprio parere sulla compatibilità dell'intervento con il contesto ambientale. Il Consiglio comunale non può approvare una variante urbanistica che si discosti sostanzialmente dalla proposta inizialmente adottata dalla Giunta comunale, senza rinnovare il procedimento di pubblicazione e acquisizione del parere della Commissione, in quanto ciò integra una violazione delle norme che disciplinano il procedimento di approvazione delle varianti urbanistiche, a tutela degli interessi paesaggistici e ambientali.