Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza n. 1058 del 2017

ECLI:IT:TARVEN:2017:1058SENT

Massima

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L'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive perde efficacia e la relativa sanzione pecuniaria diviene priva di effetto qualora l'amministrazione comunale, in un momento successivo, accolga parzialmente l'istanza di sanatoria presentata dal privato, sanando alcuni degli abusi accertati. In tale ipotesi, il ricorso avverso l'originaria ordinanza di demolizione deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto l'oggetto del contendere è venuto meno a seguito dei provvedimenti successivi adottati dall'amministrazione. Il principio di diritto che emerge è che l'accoglimento parziale di un'istanza di sanatoria edilizia, con conseguente sanatoria di alcuni degli abusi contestati, determina la cessazione di efficacia dell'originaria ordinanza di demolizione e della relativa sanzione pecuniaria, rendendo il ricorso improcedibile per carenza di interesse. Tale soluzione è coerente con il principio di proporzionalità dell'azione amministrativa, in base al quale l'amministrazione deve adottare la misura sanzionatoria più adeguata in relazione all'entità dell'abuso accertato, evitando di imporre sanzioni eccessive o sproporzionate rispetto all'illecito commesso. Inoltre, l'accoglimento parziale dell'istanza di sanatoria dimostra la volontà dell'amministrazione di trovare un giusto contemperamento tra l'esigenza di reprimere gli abusi edilizi e quella di favorire, ove possibile, la regolarizzazione delle opere realizzate in violazione delle norme urbanistiche. In tal modo, si evita di imporre sanzioni eccessive al privato, valorizzando il principio di collaborazione tra cittadino e pubblica amministrazione nella gestione delle problematiche edilizie.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/11/2017

N. 01058/2017 REG.PROV.COLL.

N. 00737/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 737 del 2007, proposto da:
Ro. & Ma. Sas di Cason Mauro & C., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati Giovanni Attilio De Martin, Maria Chiara De Martin, con elezione di domicilio presso la Segreteria del T.A.R.

contro

Comune di Chioggia - (Ve), in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati Carmelo Papa, Debora Perini, con elezione di domicilio presso la Segreteria del T.A.R.;
Ministero Per i Beni e Le Attivita' Culturali - Roma - (Rm) non costituito in giudizio;

per l'annullamento

- del provved…

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