Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31714 del 21 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:31714PEN

Massima

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Il decreto di sequestro probatorio deve essere sorretto da una motivazione che, pur potendo essere riassuntiva o schematica, coniughi al ragionevole delinearsi di ipotesi criminose l'enunciazione descrittiva dell'inerenza o pertinenzialità dei beni e cose sequestrate all'accertamento di tali ipotesi di reato. La mera affermazione generica del possibile coinvolgimento dell'indagato, senza alcuna spiegazione del suo ruolo concreto all'interno della compagine criminale e dell'effettiva connessione dei beni sequestrati con i reati contestati, non è sufficiente a giustificare il provvedimento di sequestro. La motivazione del tribunale, in tal caso, risulta meramente formale e priva di argomentazioni comprensibili a supporto, integrando una violazione di legge che comporta l'annullamento del provvedimento con rinvio per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1242/2014 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 15/01/2015;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, Dott. ((omissis)), ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

Per il ricorrente e' presente l'Avvocato (OMISSIS), la quale chiede l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISS…

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