Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25458 del 24 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:25458PEN

Massima

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Il reato di diffamazione aggravata richiede che l'offesa alla reputazione altrui sia diretta, nelle intenzioni dell'agente, ad almeno due persone, raggiungendo tale intento, e che le persone cui le frasi si riferiscono siano individuabili. Pertanto, non è sufficiente che la notizia denigratoria sia stata recepita da una sola persona, anche se successivamente questa abbia individuato i soggetti cui le frasi si riferivano, né è sufficiente che le frasi offensive siano state pronunciate in presenza di più persone, se queste non erano individuabili come destinatarie delle offese al momento della condotta. Inoltre, il giudice deve dare prova concreta della ricezione delle frasi offensive da parte di una pluralità di soggetti, non essendo sufficiente la mera menzione di un solo testimone. Infine, il giudice deve valutare attentamente anche gli elementi di prova favorevoli all'imputato, senza omettere di motivare su di essi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PR. NE. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1/2007 GIUDICE DI PACE di BRUNICO, del 15/04/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto.

udito il difensore avv. Martegani.

FATTO E DIRITTO

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