Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28808 del 7 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:28808PEN

Massima

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Il concorso tra il reato di rapina e quello di lesioni personali, con l'aggravante della connessione teleologica, sussiste quando la violenza esercitata per assicurarsi il possesso della cosa oggetto del reato di rapina o per sottrarsi all'arresto, nei confronti di un pubblico ufficiale che compie un atto d'ufficio, eccede il fatto di percosse e volontariamente provoca lesioni personali, a prescindere dal fatto che reato mezzo e reato fine siano integrati dalla stessa condotta materiale. Il giudice, nel bilanciamento tra circostanze attenuanti e aggravanti, è tenuto a motivare in modo adeguato, dimostrando di aver considerato gli elementi enunciati nell'art. 133 c.p., senza che il sindacato di legittimità possa estendersi alla valutazione discrezionale dei fatti e alla determinazione concreta della pena, purché la motivazione sia logicamente corretta e aderente agli elementi processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO P. - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 23/01/2014 della Corte d'appello di Bologna;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Piercamillo Davigo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 26.5.2009 il G.U.P. del Tribunale di Modena…

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