Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18001 del 12 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:18001PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata ai danni di un ente pubblico si configura quando l'agente, attraverso artifici o raggiri, induce in errore l'ente pubblico, facendogli compiere un atto di disposizione patrimoniale dannoso, realizzando così un ingiusto profitto. La prova dell'accordo illecito tra l'agente e un pubblico ufficiale, che consente la ripartizione dell'illecito profitto, può essere desunta da elementi indiziari, quali le risultanze bancarie e le dichiarazioni testimoniali, che dimostrino la consapevolezza e la volontarietà della condotta fraudolenta. Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità dell'imputato, gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle prove, purché la motivazione sia logica e coerente con i dati fattuali acquisiti, senza incorrere in vizi logici o giuridici. L'inammissibilità del ricorso per cassazione, pronunciata per la genericità e l'aspecificità dei motivi dedotti, che non confutano adeguatamente le argomentazioni della sentenza impugnata, preclude la possibilità di rilevare e dichiarare eventuali cause di non punibilità, come la prescrizione, maturate successivamente alla pronuncia della sentenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato Valenza Ignazio, quale difensore di Br. An. (n. il (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo, 2 sezione penale, in data 12/06/2008;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dr. Iasillo Adriano;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. Passacantando Guglielmo, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;

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