Il Sindaco, ai sensi dell'art. 3, comma 16, della legge n. 94 del 2009, può adottare un'ordinanza che attribuisca ai dirigenti competenti il potere di disporre l'immediato ripristino dello stato dei luoghi e la chiusura temporanea dell'esercizio commerciale in caso di occupazione abusiva di suolo pubblico a fini di commercio, senza che ciò configuri un'illegittima delega di poteri o un esercizio di potere discrezionale al di fuori delle finalità e dei presupposti previsti dalla legge. Tale potere del Sindaco, infatti, non è limitato alle sole ipotesi di contingibilità e urgenza, essendo configurato dalla legge come un potere ordinario, esercitabile anche in via generale e preventiva, al fine di contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive di suolo pubblico a scopo commerciale. L'ordinanza sindacale che disciplina in via generale l'esercizio di tale potere sanzionatorio consuma interamente il potere discrezionale attribuito dalla legge al Sindaco, sicché i successivi provvedimenti applicativi adottati dai dirigenti competenti hanno carattere meramente vincolato. Inoltre, il silenzio assenso non può formarsi sulle istanze di occupazione di suolo pubblico nell'ambito della Città Storica, in quanto l'art. 4 bis, comma 3, della deliberazione del Consiglio Comunale di Roma n. 75 del 2010 prevede l'acquisizione di un parere preventivo e non obbligatorio dell'Ufficio per la Città Storica e della Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma, ai sensi dell'art. 20, comma 4, della legge n. 241 del 1990.