Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43997 del 14 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:43997PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, accetta sistematicamente dazioni di denaro e regalie da parte di un imprenditore in cambio di vantaggi nell'assegnazione di appalti pubblici, realizza il delitto di corruzione. Tale condotta integra gravi indizi di colpevolezza e sussistono le esigenze cautelari di pericolo di reiterazione del reato, in ragione della spregiudicatezza dimostrata dall'imprenditore corruttore, il quale potrebbe porre in essere nuove condotte corruttive per assicurarsi ulteriori commesse e appalti, anche attraverso l'interposizione di familiari o società a lui riconducibili. In tale contesto, la misura cautelare della custodia in carcere risulta adeguata ed efficacemente idonea a tutelare le esigenze cautelari, non essendo sufficiente la misura degli arresti domiciliari in un contesto abitativo condiviso con familiari che potrebbero coadiuvarlo nella gestione delle società di cui è titolare o amministratore. Le intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, nonché le dichiarazioni dei testimoni, costituiscono elementi di prova idonei a fondare il giudizio di gravità indiziaria, anche in assenza delle video-riprese ritenute inutilizzabili. Le eccezioni di inutilizzabilità di alcuni atti istruttori, quali il verbale di sommarie informazioni testimoniali e i decreti di proroga delle intercettazioni, sono prive di pregio, in quanto adeguatamente motivate dal giudice del riesame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Bo. Fr. , nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza 23 giugno 2010 il Tribunale del riesame di Bologna, che ha confermato l'ordinanza 9 giugno 2010 del G.I.P. del Tribunale di Parma, con la quale e' stata applicata ed eseguita la misura cautelare della custodia in carcere a Bo. Fr. , in relazione al reato di cui agli articoli 81 cpv. e 321 c.p. (capo 4) commesso dall'(OMESSO);

Visti gli atti, il provvedimen…

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