Cassazione penale Sez. III sentenza n. 23831 del 17 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:23831PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, desumibile dalla personalità criminale dell'indagato, dalla natura e modalità della condotta illecita, nonché dai precedenti penali, può giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, qualora le altre misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari, risultino inidonee ad impedire con certezza il proseguimento dell'attività delittuosa, in particolare quando questa si svolge in forma "domestica" all'interno dell'abitazione dell'indagato. In tali casi, la valutazione della idoneità della sola misura custodiale deve essere effettuata dal giudice in modo adeguatamente motivato, tenendo conto della personalità e del pregresso comportamento dell'indagato, nonché delle concrete modalità di realizzazione del reato, senza che sia necessario un previo accertamento di violazioni delle prescrizioni connesse a misure meno afflittive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARINI Luigi - Presidente

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza n. 12997/2019 RGNR Pm Bari del Tribunale di Bari del 5 novembre 2020;
letti gli atti di causa, la ordinanza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GENTILI Andrea;
letta la requisitoria scritta del PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. FILIPPI Paola, quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Il Tribunale di Bari, in funzio…

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