Il reato di estorsione si configura quando la vittima è indotta a pagare o a compiere un atto dispositivo del proprio patrimonio a causa di minacce o violenze, essendo posta nell'ineluttabile alternativa di subire il male prospettato o di soddisfare la pretesa dell'agente. Diversamente, ricorre il reato di truffa quando la vittima è indotta in errore da false rappresentazioni della realtà, senza essere coartata da minacce o violenze provenienti direttamente o indirettamente dall'agente. Ai fini della valutazione della sussistenza delle esigenze cautelari, il requisito dell'attualità del pericolo di reiterazione del reato richiede un'approfondita analisi prognostica della fattispecie concreta, che tenga conto delle modalità realizzative della condotta, della personalità dell'indagato e del contesto socio-ambientale, motivando in modo tanto più ampio quanto maggiore sia la distanza temporale dai fatti, senza che sia necessario individuare specifiche e future occasioni di delinquere. L'omessa considerazione del tempo trascorso dall'ultimo fatto contestato rende carente la motivazione sulla permanenza attuale delle esigenze cautelari.