Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2390 del 19 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:2390PEN

Massima

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Il concorso nella partecipazione all'associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti si configura quando il soggetto, pur non essendo formalmente membro dell'organizzazione criminale, fornisce un contributo consapevole e causalmente rilevante al mantenimento in vita della struttura associativa e al perseguimento dei suoi scopi illeciti, attraverso condotte di approvvigionamento, trasporto e consegna della droga, nonché di copertura e agevolazione delle attività del gruppo. Tale contributo partecipativo si differenzia dal mero favoreggiamento personale, in cui il soggetto si limita ad aiutare uno o più associati ad eludere le investigazioni, senza arrecare un apporto effettivo e consapevole al funzionamento complessivo dell'associazione. Ai fini della valutazione della gravità indiziaria, il giudice deve procedere a un'analisi unitaria e coordinata degli elementi probatori, senza operare una lettura parcellizzata e scomposta degli stessi, al fine di verificare se la loro valutazione sinottica sia idonea a superare eventuali incertezze o ambiguità derivanti dall'esame isolato dei singoli indizi. Inoltre, per la sussistenza delle esigenze cautelari, il giudice deve svolgere una specifica analisi sulla persistenza del periculum libertatis al momento dell'adozione della misura, tenendo conto anche delle peculiari caratteristiche della condotta ascritta all'indagato e del tempo trascorso dai fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia An - rel. Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/06/2017 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere EMILIA ANNA GIORDANO;
sentite le conclusioni del PG ANTONIETTA PICARDI, che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Catania, con il provvedimento indicato in epigrafe, ha sostituito con la misura degli arresti domiciliari, con divieto di comunicare con persone diverse da quelle c…

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