Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10450 del 2008

ECLI:IT:TARLAZ:2008:10450SENT

Massima

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Il giudice amministrativo, nell'esaminare la domanda di ottemperanza a una propria precedente sentenza di annullamento di un provvedimento amministrativo, deve verificare se l'amministrazione abbia effettivamente dato esecuzione alla pronuncia, adottando i necessari provvedimenti per rimuovere gli effetti del provvedimento annullato e soddisfare l'interesse del ricorrente tutelato in sede giurisdizionale. Ove l'amministrazione abbia offerto al ricorrente la possibilità di ottenere il bene o il servizio oggetto della pronuncia, richiedendo il rispetto di prescrizioni generali, e il ricorrente non abbia dato riscontro positivo a tali richieste legittime, la domanda di ottemperanza deve essere dichiarata inammissibile, in quanto non si configura una mancata esecuzione della sentenza da parte dell'amministrazione. In tali casi, l'onere di dare concreta attuazione alla pronuncia giurisdizionale grava anche sul ricorrente, il quale non può limitarsi a rivendicare passivamente il proprio diritto, ma deve collaborare con l'amministrazione per consentire l'esecuzione della sentenza. Il giudice amministrativo, nel valutare la domanda di ottemperanza, deve pertanto accertare non solo il comportamento dell'amministrazione, ma anche la condotta del ricorrente, al fine di verificare se sussistano le condizioni per l'accoglimento della domanda. Qualora il ricorrente non abbia dato riscontro positivo alle legittime richieste dell'amministrazione finalizzate all'esecuzione della sentenza, la domanda di ottemperanza deve essere dichiarata inammissibile, in quanto non si configura una mancata esecuzione della pronuncia giurisdizionale da parte dell'amministrazione. In tali ipotesi, l'onere di dare concreta attuazione alla sentenza grava anche sul ricorrente, il quale non può limitarsi a rivendicare passivamente il proprio diritto, ma deve collaborare con l'amministrazione per consentire l'esecuzione della pronuncia. Il giudice amministrativo, nel valutare la domanda di ottemperanza, deve pertanto accertare non solo il comportamento dell'amministrazione, ma anche la condotta del ricorrente, al fine di verificare se sussistano le condizioni per l'accoglimento della domanda. Ove il ricorrente non abbia dato riscontro positivo alle legittime richieste dell'amministrazione finalizzate all'esecuzione della sentenza, la domanda di ottemperanza deve essere dichiarata inammissibile, in quanto non si configura una mancata esecuzione della pronuncia giurisdizionale da parte dell'amministrazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
Sezione Seconda Ter
Composto dai ((omissis)), relatore
((omissis))
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 2926/2008 R.G., proposto dalla Soc. Au. Ra. srl, rappresentata e difesa dall' Avv. Da. Pe. ed elettivamente domiciliata in Ro.
contro
Comune di Ro., in persona del Sindaco pro-tempore, costituita in giudizio con l'avv. Mo.;
e nei confronti
della Soc. Ca. srl in giudizio con l'avv. Le.;
per l'ottemperanza
alla sentenza n. 165/02, confermata dal Consiglio di Stato con sentenza n. 82201/03, con la quale il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla ricorrente ed ha annullato il provvedimento del Direttore del Mercato all'ingrosso dei prodotti ortofrutticoli concernente la revoca della assegnazione di un posteggio ai Mercati Generali.
Visti gli atti tutti della causa;
((omissis)) di Consigli…

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