La carenza di motivazione dei provvedimenti amministrativi che negano l'accesso all'integrazione salariale ordinaria per mancanza del requisito della temporaneità della sospensione dell'attività lavorativa viola il principio di buona amministrazione e di trasparenza. L'amministrazione è tenuta a motivare in modo approfondito e congruo le ragioni per cui ritiene inattendibile la previsione di una ripresa dell'attività, non potendo limitarsi a generici riferimenti a fatti obiettivamente non riscontrabili. Il giudizio prognostico sulla possibilità di ripresa dell'attività deve essere effettuato ex ante, sulla base delle concrete circostanze del caso, senza poter operare valutazioni ex post. La mancanza di una adeguata motivazione comporta l'annullamento del provvedimento, in quanto viola il principio di buona amministrazione e di trasparenza, a tutela degli interessi del soggetto richiedente l'integrazione salariale.