Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34868 del 27 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:34868PEN

Massima

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Il danneggiamento di un bene pubblico o privato mediante l'imbrattamento con rifiuti solidi, pur essendo un reato di natura dolosa, può essere escluso qualora risulti provata l'accidentalità dell'azione e la facile rimuovibilità del danno arrecato, non configurandosi in tal caso un pregiudizio apprezzabile per la fruibilità del bene. Tuttavia, l'elemento soggettivo del reato può ritenersi integrato anche sulla base di dichiarazioni testimoniali e parziali ammissioni dell'imputato, senza che la Corte di Cassazione possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, purché quest'ultima risulti congruamente motivata e compatibile con il senso comune. Ciò nonostante, il reato di danneggiamento per imbrattamento può estinguersi per prescrizione, senza che ciò pregiudichi le eventuali statuizioni civili conseguenti all'accertamento del fatto illecito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CI. CA. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 11/2006 GIUDICE DI PACE di CIRO', del 24/03/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/06/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale dott. Oscar Cedrangolo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Letti il ricorso…

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