Il mancato adempimento degli obblighi richiesti dalla stazione appaltante per la stipulazione del contratto, nonostante gli inviti e le sollecitazioni, legittima la revoca dell'aggiudicazione da parte della pubblica amministrazione. L'aggiudicatario è tenuto a collaborare diligentemente alla conclusione del procedimento contrattuale, presentando tempestivamente la documentazione necessaria e sottoscrivendo il contratto nel termine assegnato. Il rifiuto o l'inerzia dell'aggiudicatario, che non fornisca adeguate garanzie di affidabilità, integra un comportamento inadempiente che giustifica la legittima revoca dell'aggiudicazione da parte della stazione appaltante, anche in assenza di una formale stipulazione del contratto. Tale principio si applica indipendentemente dalla circostanza che l'aggiudicazione abbia valore equivalente al contratto, essendo comunque necessaria la collaborazione dell'aggiudicatario per il perfezionamento del rapporto contrattuale. La revoca dell'aggiudicazione per fatto imputabile all'aggiudicatario non determina automaticamente il diritto di quest'ultimo al risarcimento del danno ai sensi dell'art. 345 della legge n. 2248 del 1865, all. F, in assenza di un'effettiva consegna dei lavori.