Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 32677 del 3 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:32677PEN

Massima

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Il giudice della convalida dell'arresto deve limitare il proprio scrutinio alla verifica della sussistenza dei presupposti di legge per l'arresto in flagranza, senza addentrarsi in valutazioni relative all'applicabilità di misure cautelari coercitive. Ricorrono le condizioni per la convalida dell'arresto quando la condotta dell'indagato è riconducibile a fattispecie delittuose che consentono l'arresto e sussiste uno stato di quasi flagranza, ovvero un nesso di immediata consequenzialità tra la percezione della condotta da parte della polizia giudiziaria e la sua realizzazione. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a convalidare l'arresto, senza poter sindacare ulteriormente sulla sussistenza dei presupposti per l'applicazione di misure cautelari coercitive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. MILO Nicola - rel. Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI TIVOLI;

nei confronti di:

1) RO. FR. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 4180/2009 TRIBUNALE di TIVOLI, del 10/07/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. NICOLA MILO;

lette le conclusioni del P.G. Dott. MURA Antonio che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza.

FATTO E DIRITTO

Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tivol…

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