Cassazione penale Sez. III sentenza n. 45410 del 27 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:45410PEN

Massima

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Il divieto di reformatio in peius, in sede di appello, si estende anche alla determinazione della pena base, non potendo il giudice di secondo grado fissare una pena base superiore a quella stabilita in primo grado, salvo che ricorrano specifiche e motivate ragioni. Il principio di diritto è che il divieto di reformatio in peius, sancito dall'art. 597, comma 3, c.p.p., opera non solo in relazione alla pena complessivamente irrogata, ma anche con riferimento ai singoli elementi autonomi che concorrono alla sua determinazione, quali la pena base, le circostanze aggravanti e attenuanti, e ogni altro fattore incidente sulla quantificazione della sanzione. Pertanto, il giudice di appello non può aumentare la pena base rispetto a quella fissata in primo grado, se non in presenza di specifiche e adeguatamente motivate ragioni, che giustifichino tale modifica in peius. Il principio di diritto si fonda sull'esigenza di tutelare l'imputato da un aggravio della propria posizione sanzionatoria, in assenza di nuovi e diversi elementi di valutazione emersi nel giudizio di secondo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRILLO Renato - Presidente

Dott. MOCCI Mauro - rel. Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/01/2014 della Corte d'Appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MOCCI Mauro;
udito il Pubblico Ministero, in persona Sostituto Procuratore Generale Dott. FIMIANI Pasquale, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per prescrizione;
udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'assoluzione o, in subordine,…

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