Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 6014 del 2011

ECLI:IT:TARLAZ:2011:6014SENT

Massima

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La reiterazione di un vincolo di destinazione a verde pubblico su un'area privata, senza che l'Amministrazione abbia adottato atti volti alla concreta realizzazione di opere pubbliche e all'effettiva fruibilità della zona da parte della collettività, costituisce un uso distorto del potere di pianificazione urbanistica che si risolve in una illegittima espropriazione di fatto del diritto di proprietà, in assenza di un giusto procedimento e di un adeguato indennizzo. Infatti, l'Amministrazione non può, mediante l'operazione di "zonizzazione", imprimere ad un'area privata la destinazione di "verde pubblico" senza poi procedere, entro il periodo di efficacia dello strumento urbanistico, all'adozione degli atti necessari per rendere l'area effettivamente pubblica, "verde" e fruibile dal pubblico. La mera reiterazione di tale vincolo, dopo la sua decadenza, senza contestualmente adottare provvedimenti volti alla concreta attuazione della destinazione pubblicistica, si configura come una patologica cristallizzazione di un vincolo di inedificabilità assoluta che tende a connotarsi come illegittima espropriazione di fatto, in assenza di un giusto procedimento e di un adeguato indennizzo. Pertanto, la norma che prevede la "reviviscenza" automatica e suppletiva della precedente destinazione a "verde pubblico", in caso di venir meno della disciplina dettata dall'Ente Parco, deve essere annullata in quanto volta a reiterare, sine die e senza indennizzo, un vincolo che ha già esaurito la sua efficacia temporale senza che l'Amministrazione abbia provveduto alla concreta realizzazione della destinazione pubblicistica impressa all'area.

Sentenza completa

N. 00397/2004
REG.RIC.

N. 06014/2011 REG.PROV.COLL.

N. 00397/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 397 del 2004, proposto dalle società ASTARTE s.r.l. e MALICA s.p.a., adesso dalla sola società MALICA s.p.a. (che ha
incorporato
la prima, con atto di
fusione
dell’1.6.2004, a rogito Notar Carusi, rep.10269, racc. 2759), in persona del legale rappresentante p.t. rappresentato e difeso dagli Avv.ti Clemente Maria Mannucci e Federico Mannucci, con domicilio eletto presso il loro studio, in Roma, Viale Mazzini, 11 Sc.H Int.3;

contro

Comune di Roma, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'Avv. Rodolfo Murra, unitamente al quale elegge domicilio presso gli uffici dell’Avvocatura c…

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