Cassazione penale Sez. V sentenza n. 45150 del 8 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:45150PEN

Massima

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La reciproca offesa, di cui all'art. 599 c.p., comma 1, può essere applicata anche a colui che abbia offeso per primo, non essendo necessaria alcuna proporzione tra le offese né rilevando l'aspetto cronologico, in quanto ciascuna offesa è considerata pena dell'altra e quindi non è più necessaria l'applicazione di una pena per ristabilire l'ordine violato. Il giudice, nell'esercizio della sua discrezionalità, può dichiarare non punibile uno o entrambi gli offensori, in quanto la causa di non punibilità in questione rappresenta un caso eccezionale di rinuncia da parte dello Stato alla potestà punitiva, essendo ciascuna offesa considerata pena dell'altra. Pertanto, è illegittima la decisione con cui il giudice escluda l'applicazione della causa di non punibilità di cui all'art. 599 c.p., comma 1, sulla base del criterio di priorità dell'offesa, in quanto tale esimente può essere applicata anche a colui che abbia offeso per primo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata dal tribunale di Napoli, sezione distaccata di Pozzuoli, il 4.12.2012;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo;

udito il Pubblico Ministero nella persona del sostituto procuratore generale Dott. VOLPE Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito per il ricorrente il difensore di fiducia, …

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