Tribunale Amministrativo Regionale Abruzzo - L'Aquila sentenza n. 329 del 2023

ECLI:IT:TARAQ:2023:329SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di un manufatto edilizio abusivo, adottato ai sensi dell'art. 27 del D.P.R. n. 380/2001, è un atto vincolato e doveroso, che non richiede una particolare e ulteriore motivazione rispetto all'indicazione delle norme violate e al riferimento per relationem ai presupposti di fatto contenuti nei verbali accertativi. La presentazione di una richiesta di sanatoria sospende temporaneamente l'efficacia dell'ordinanza di demolizione, che si riespande automaticamente una volta respinta la suddetta richiesta, senza che sia necessaria l'adozione di una nuova ordinanza di demolizione. Chi non abbia contestato nei termini il rigetto dell'istanza di sanatoria di un'opera da lui abusivamente realizzata, non può più rimettere in discussione le ragioni del diniego impugnando l'ordine di demolizione, atteso che quest'ultimo in detto diniego ormai definitivo trova il suo presupposto. Il carattere vincolato del provvedimento demolitorio, adottato sul presupposto di una situazione di fatto chiara e univoca, comporta l'inapplicabilità delle garanzie partecipative e, in particolare, dell'invio della comunicazione di avvio del procedimento. La sussistenza di un vincolo di pertinenzialità, la circostanza che il fabbricato non sia accessibile da una strada, né visibile ai passanti e la natura privata del manufatto non hanno alcuna rilevanza, non contribuendo a mutare la natura giuridica dell'abuso ed il conseguente regime sanzionatorio, trattandosi di opera realizzata senza titolo abilitativo. I provvedimenti sanzionatori sono legittimamente adottati nei confronti dei proprietari catastali degli immobili abusivamente realizzati, dovendo del tutto prescindere sia dalle modalità con cui l'abuso è stato realizzato, sia dagli eventuali rapporti intercorrenti tra proprietari e costruttori.

Sentenza completa

Pubblicato il 08/06/2023

N. 00329/2023 REG.PROV.COLL.

N. 00147/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Abruzzo

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 147 del 2016, proposto da
Rita Mancini, Luana Sabatini, Lucia Sabatini, rappresentati e difesi dall'avvocato Aldo Lucarelli, con domicilio eletto presso lo studio Sonia Giallonardo in L'Aquila, via dell'Aquila, 34 - Monticchio;

contro

Comune di Cagnano Amiterno in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Tiziana Taranta, con domicilio eletto presso il suo studio in L'Aquila, via Monte Salviano, 4;

per l'annullamento

dell'ordinanza di demolizione e ripristino stato dei luoghi prot. n. 306 del 03.02.2016.

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