Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 3159 del 2011

ECLI:IT:TARLAZ:2011:3159SENT

Massima

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Il giudice amministrativo, nell'ambito del giudizio di ottemperanza, può ordinare all'amministrazione soccombente di dare esecuzione al giudicato formatosi sulla precedente sentenza, assegnando un termine perentorio per provvedere e, in caso di perdurante inerzia, nominare un commissario ad acta affinché provveda in luogo dell'amministrazione. Il giudice, infatti, è tenuto a garantire l'effettività della tutela giurisdizionale, assicurando l'adempimento degli obblighi derivanti dal giudicato, anche attraverso l'adozione di misure coercitive nei confronti della pubblica amministrazione inadempiente. Tale potere del giudice amministrativo trova fondamento nel principio costituzionale di effettività della tutela giurisdizionale e nella necessità di evitare che il mancato rispetto del giudicato da parte della pubblica amministrazione possa vanificare la pronuncia giurisdizionale. Pertanto, il giudice, nell'ambito del giudizio di ottemperanza, può disporre l'esecuzione del giudicato, assegnando un termine perentorio all'amministrazione per provvedere e, in caso di perdurante inerzia, nominare un commissario ad acta affinché dia attuazione alla sentenza, al fine di garantire l'effettività della tutela giurisdizionale e scongiurare il rischio di vanificazione del giudicato. Tale potere del giudice amministrativo si fonda sull'esigenza di assicurare il rispetto del principio di legalità e di buon andamento della pubblica amministrazione, impedendo che il mancato adempimento del giudicato possa pregiudicare i diritti e gli interessi del ricorrente vittorioso.

Sentenza completa

N. 11526/2010
REG.RIC.

N. 03159/2011 REG.PROV.COLL.

N. 11526/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Terza Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 11526 del 2010, proposto da:
Società ((omissis)), in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, piazza del Fante, 10;

contro

Ministero delle Comunicazioni (ora: Ministero dello Sviluppo economico), in persona del Ministro p.t., rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso i cui Uffici è domiciliato per legge in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per l'ottemperanza

del giudicato formatosi sulla sentenza resa
inter partes
dal Tar Lazio, sez. III-te…

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