Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21676 del 16 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:21676PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di legittimità, nel giudizio di cassazione, non può procedere a una nuova valutazione delle prove e delle circostanze di fatto già accertate dai giudici di merito, essendo il suo compito limitato al controllo della correttezza giuridica e della logicità della motivazione adottata. Pertanto, i motivi di ricorso che si risolvono in una mera richiesta di rivalutazione del merito, invocando il "ragionevole dubbio", sono inammissibili, in quanto estranei all'ambito decisionale della Corte di Cassazione. Il giudice di legittimità può censurare la motivazione solo nei casi tassativamente previsti dall'art. 606, comma 1, lett. e) c.p.p., ovvero quando essa sia mancante, contraddittoria o manifatamente illogica. Inoltre, la determinazione della pena, se sorretta da adeguata motivazione e non frutto di mero arbitrio, non è sindacabile in sede di legittimità, così come il diniego delle circostanze attenuanti generiche, quando il giudice di merito abbia fatto riferimento agli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti, senza l'obbligo di esaminare tutti i fattori favorevoli e sfavorevoli. Infine, le censure relative alle statuizioni civili accessorie sono inammissibili se non si confrontano con le specifiche argomentazioni della sentenza impugnata o sono prive di adeguata specificità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/02/2017 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. PAOLA BORRELLI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. FILIPPI PAOLA che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa il 9 febbraio 2017, la Corte di appello di Milano ha riformato parzialmente la …

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