Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso gli atti di approvazione del progetto di infrastrutturazione primaria e riqualificazione urbana di un Comune, ha affermato che: 1) L'Amministrazione comunale non è tenuta a comunicare l'avvio del procedimento espropriativo al proprietario di un'area privata, quando le opere pubbliche previste non interessano tale area, ma ricadono interamente su suolo pubblico già esistente. In tal caso, non sussiste la necessità di acquisire preventivamente l'area privata, né di seguire le procedure espropriative. 2) La scelta progettuale di realizzare la pista ciclabile sul lato sinistro della strada, anziché sul lato destro, è conforme alle previsioni del Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili, il quale prevede tale collocazione "di norma" ma non in modo vincolante. Tale soluzione risulta adeguata e motivata, in quanto consente uno sviluppo lineare della pista senza interruzioni dovute alla presenza di incroci stradali. 3) Il ricorso è quindi respinto, in quanto le opere pubbliche non incidono sulla proprietà privata del ricorrente e la scelta progettuale relativa alla collocazione della pista ciclabile è legittima e adeguatamente motivata.