Cassazione penale Sez. III ordinanza n. 30434 del 25 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:30434PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, deve dare adeguata motivazione in ordine agli elementi probatori acquisiti, verificandone la logicità e la conformità ai principi di diritto, senza limitarsi ad affermazioni apoditiche. In particolare, il giudice deve valutare attentamente le circostanze concrete della condotta ascritta all'indagato, le modalità della stessa, la personalità del soggetto e i suoi precedenti penali, al fine di accertare la sussistenza di un concreto ed intenso pericolo di reiterazione del reato, tale da rendere necessaria l'applicazione di una misura cautelare coercitiva, in quanto le altre misure meno afflittive risultano inidonee. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della correttezza della motivazione del provvedimento impugnato, senza poter riesaminare nel merito la valutazione delle risultanze processuali effettuata dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. FIALE Aldo - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 2040/2012 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 28/03/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANTI GAZZARA;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il gip presso il Tribunale di Napoli, con ordinanza del 18/3/2012, applicava la custodia cautelare in carcere a carico di (OMISSIS), indagato in ordine al reato di c…

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