Cassazione penale Sez. II sentenza n. 44674 del 6 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:44674PEN

Massima

Massima ufficiale
Il delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alla persona e quello di estorsione si distinguono non per la materialità del fatto, che può essere identica, ma per l'elemento intenzionale che, qualunque sia stata l'intensità e la gravità della violenza o della minaccia, integra la fattispecie estorsiva soltanto quando abbia di mira l'attuazione di una pretesa non tutelabile davanti all'autorità giudiziaria. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto immune da censure la decisione di merito che aveva qualificato il fatto come estorsione continuata, valorizzando sia le continue minacce rivolte dall'imputato alla persona offesa, in precarie condizioni, per costringerla a versagli somme da questa non dovute, sia l'idoneità delle predette minacce ad intimorire la vittima).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. DAVIGO P. - Consigliere

Dott. PELLEGRINO A. - est. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentato e assistito dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
avverso l'ordinanza del Tribunale di Catania, Sezione Quinta Penale in funzione di giudice del riesame, n. 467/2015, in data 09.04.2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
preso atto della ritualita' delle notifiche e degli avvisi;
sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((…

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