Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16340 del 17 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:16340PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato, può fondare la propria decisione di condanna su un complesso di elementi probatori, anche di natura indiziaria, purché la motivazione sia logica, coerente e rispettosa dei canoni di razionalità e di diritto. La Corte di Cassazione, in sede di giudizio di legittimità, non può sindacare le valutazioni di merito compiute dal giudice di appello, se queste risultano sorrette da una motivazione adeguata e immune da vizi logici o giuridici. Pertanto, le deduzioni difensive che si risolvano nella mera prospettazione di una diversa interpretazione dei dati processuali, senza evidenziare specifici errori di diritto o di logica nella motivazione impugnata, non possono essere accolte in sede di legittimità, in quanto inammissibili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato L. - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DE BERNARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CR. PA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 23/04/2008 CORTE APPELLO di FIRENZE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. CALABRESE RENATO LUIGI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

udito il difensore avv. ((omissis)).

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