Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7750 del 23 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:7750PEN

Massima

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La coltivazione di piante dalle quali sono estraibili sostanze stupefacenti, anche se realizzata per uso personale, costituisce condotta penalmente rilevante ai sensi del D.P.R. n. 309 del 1990, art. 73, comma 1, non essendo ammessa alcuna ipotesi di non punibilità in relazione alla modesta entità della coltivazione o alla destinazione all'uso personale del prodotto. La giurisprudenza di legittimità ha infatti chiarito che qualsiasi attività non autorizzata di coltivazione di tali piante integra il reato previsto dalla citata disposizione normativa, non rilevando né la quantità di droga ricavabile né la finalità di autoconsumo, in quanto l'ordinamento giuridico vieta in modo assoluto tale condotta, a prescindere dalle sue concrete modalità di realizzazione e dalle sue conseguenze. Pertanto, il giudice non può riconoscere cause di non punibilità o di esclusione della rilevanza penale della coltivazione di piante da cui si possono estrarre sostanze stupefacenti, essendo tenuto ad applicare la sanzione prevista dalla legge in tutti i casi in cui tale attività sia accertata, senza possibilità di valutazioni discrezionali fondate sulla modesta entità del fatto o sulla destinazione all'uso personale del prodotto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE D'APPELLO DI CATANZARO;

nel procedimento nei confronti di:

SE. Pa. , n. ad (OMESSO);

avverso la sentenza del G.u.p. del Tribunale di Rossano del 13 dicembre 2006;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Giorgio Colla;

udito il Procuratore generale, che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO<…

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