Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6203 del 15 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:6203PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori, di cui all'art. 612-bis c.p., tutela la libertà morale della persona e si configura quando l'agente pone in essere una serie reiterata di condotte di minaccia e molestia che determinano nella vittima, alternativamente, un perdurante e grave stato di ansia o paura, un fondato timore per la propria incolumità o per quella di persona comunque affettivamente legata, ovvero la costrizione ad alterare le proprie abitudini di vita. Tali condotte, anche se non accompagnate da certificazioni mediche, possono essere provate dalle dichiarazioni attendibili e credibili della persona offesa, essendo questa spesso l'unica fonte di prova disponibile per simili reati. Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato, può fondare il proprio convincimento non solo sulle deposizioni della vittima, ma anche su quelle di altri testimoni neutrali, senza che ciò integri un vizio logico della motivazione. Inoltre, la concessione delle circostanze attenuanti generiche e della sospensione condizionale della pena, pur tenendo conto della condotta processuale dell'imputato e della sua incensuratezza, non esclude la possibilità di ritenere la gravità della condotta posta in essere, in relazione alla reiterazione e all'intensità delle condotte persecutorie accertate. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione sulla valutazione del materiale probatorio e sulla determinazione della pena è pertanto limitato alla verifica di eventuali vizi logici o errori di diritto, senza poter sindacare il merito delle scelte operate dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3527/2014 CORTE APPELLO di TORINO, del 06/03/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/11/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FIDANZIA Andrea;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. GALASSO Aurelio, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
L'avv. (OMISSIS) per la parte civile ha depositato le conclusioni cui si e' riportato.
RITE…

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