Cassazione penale Sez. II sentenza n. 54276 del 21 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:54276PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere si configura quando più persone si accordano in modo stabile e continuativo per commettere una serie indeterminata di delitti, anche se preesistente e dedita ad attività lecite è la struttura organizzativa utilizzata per realizzare il programma criminoso. L'elemento soggettivo del dolo associativo può desumersi dalla reiterazione delle condotte delittuose, dalle modalità esecutive e dal ruolo svolto da ciascun partecipe, anche se non indispensabile, nell'ambito del sodalizio criminoso. Non è necessaria la prova del contributo causale di ciascun associato alla nascita dell'accordo, essendo sufficiente la partecipazione anche per un periodo limitato all'attività del gruppo. Ai fini della configurabilità del reato associativo, non rileva la circostanza che le società utilizzate per realizzare il programma criminoso svolgessero anche attività lecite, essendo sufficiente che siano state impiegate in modo sistematico e continuativo per commettere una pluralità indeterminata di reati, in particolare contro la pubblica amministrazione. La motivazione della sentenza di condanna per associazione a delinquere deve indicare gli elementi oggettivi e soggettivi che comprovano la sussistenza del vincolo associativo, senza necessità di una puntuale descrizione dei singoli ruoli ricoperti dai partecipi, essendo sufficiente l'individuazione del loro contributo, anche minimo, all'attuazione del programma criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. GEPPINO Rago - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/06/2015 della Corte di Appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Geppino Rago;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo L'annullamento con rinvio della sentenza impugnata;
uditi i difensori di (OMISSIS), avv.ti (OMISSIS) e (OMISSIS), che hanno …

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